Psicoanalisi e depressione
Laura Pedrazin, Laurea in Psicologia Clinica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano,
Ordine degli Psicologi della Lombardia n°25499
La depressione.
La depressione è un disturbo dell’umore che causa una persistente sensazione di tristezza
Che cos’è la depressione
La depressione è un disturbo dell’umore caratterizzato da una persistente sensazione di tristezza e da una perdita di interesse per attività e passioni che un tempo erano fonte di piacere. Questo stato può influire negativamente sulla capacità di pensare in modo chiaro, sulla memoria, sul sonno e sull’alimentazione.
La tristezza nella depressione va oltre il normale senso di malinconia. Si tratta di un dolore emotivo profondo e costante, che sembra non avere una causa specifica e che può sopraffare chi ne soffre. Questa tristezza può portare a un senso di vuoto, di inutilità e a una perdita di speranza, rendendo difficile trovare significato o gioia anche nelle esperienze più semplici.
È importante distinguere la depressione dalla normale tristezza o dai momenti di scoraggiamento che tutti affrontiamo occasionalmente. Questi ultimi, infatti, tendono a scomparire con il tempo. La depressione, invece, nota anche come disturbo depressivo maggiore o depressione clinica, è una condizione più grave che può avere un impatto significativo su come ci si sente, si pensa e si affrontano le attività quotidiane, come dormire, mangiare o lavorare. Questo disturbo non conosce barriere: può colpire chiunque, indipendentemente dall’età, dal reddito, dall’istruzione o dalla cultura. La sua origine è spesso multifattoriale, derivando da una combinazione di fattori genetici, biologici, ambientali e psicologici.
Non bisogna considerare la depressione come una debolezza personale. Non è qualcosa da cui si può semplicemente “uscirne” con forza di volontà. Spesso richiede un trattamento a lungo termine, ma è fondamentale sapere che la depressione con una adeguata terapia si può affrontare; si possono comprendere le cause e si può superare lo stato di malessere.
Se non trattata, la depressione può peggiorare e persistere nel tempo. Nei casi più gravi, può portare all’autolesionismo o al suicidio.
Affrontare la depressione è una sfida, ma è una battaglia che può essere vinta con il supporto giusto, un trattamento adeguato e la consapevolezza che non si è soli nell’affrontare il problema.
Chi può essere colpito da stati depressivi
La depressione può colpire chiunque, indipendentemente dall’età o dallo stato sociale, inclusi bambini, adolescenti e adulti.
Alcuni fattori di rischio aumentano la probabilità di sviluppare la depressione. Tra questi, vi sono condizioni mediche specifiche che spesso si accompagnano a sintomi depressivi. Le più comuni includono:
- Malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson, che possono compromettere la qualità della vita e causare isolamento;
- Ictus, che può portare a disabilità e difficoltà di adattamento;
- Sclerosi multipla, una malattia cronica che influisce sul sistema nervoso centrale;
- Disturbi convulsivi, come l’epilessia, che possono generare ansia e depressione;
- Cancro, a causa dello stress emotivo e fisico associato alla malattia e al trattamento;
- Degenerazione maculare, che riduce la capacità visiva e aumenta il rischio di isolamento sociale;
- Dolore cronico, che influisce sul benessere mentale a causa della sua natura persistente e debilitante.
Questi esempi dimostrano come la depressione possa essere spesso associata a problemi di salute fisica, sottolineando l’importanza di affrontare sia gli aspetti mentali che quelli fisici per una gestione efficace.
Una terapia medica e un approcio psicoterapeutico possono favorire il riacquisire una sensazione di benessere.

Diffusione della depressione
La depressione in Italia colpisce circa il 6% della popolazione adulta. Questo equivale a oltre 3 milioni di persone che convivono con sintomi depressivi.
A livello globale, la situazione non è molto diversa. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la depressione interessa circa il 4,4% della popolazione mondiale, ovvero oltre 300 milioni di persone. Negli ultimi anni, questa cifra è aumentata in modo significativo, in parte a causa della pandemia di COVID-19, che ha avuto un impatto importante sulla salute mentale. Prima della pandemia, si stimava che circa 193 milioni di persone nel mondo soffrissero di disturbo depressivo maggiore. Dopo il 2020, i numeri sono saliti a 246 milioni, con un incremento del 28%.
Questi dati sottolineano quanto la depressione sia diffusa e quanto sia fondamentale considerarla una priorità sanitaria. Tuttavia, si ritiene che queste stime siano inferiori alla realtà, poiché molte persone non cercano assistenza medica per i sintomi di depressione e non ricevono una diagnosi.
Depressione. I sintomi
La depressione si manifesta con una varietà di sintomi che possono influire profondamente su come una persona si sente, pensa e agisce. Tra i segnali più comuni vi sono i sentimenti di tristezza persistente, il pianto, il senso di vuoto e la disperazione. Chi ne soffre può sentirsi senza speranza, preoccupato e incapace di trovare una via d’uscita. Nei bambini e negli adolescenti, questi stati emotivi possono tradursi in irritabilità piuttosto che in una tristezza evidente.
Scoppi di rabbia, irritabilità o frustrazione, anche per questioni di poco conto, sono altre manifestazioni tipiche della depressione. Questo aumento della sensibilità emotiva può rendere difficile mantenere relazioni stabili e affrontare situazioni quotidiane.
Un altro segnale chiave è la perdita di interesse o piacere nelle attività che una volta erano fonte di gioia, come hobby, sport o la vita sessuale. La depressione tende a privare le persone della capacità di apprezzare ciò che un tempo le rendeva felici.
I disturbi del sonno sono molto comuni: alcune persone soffrono di insonnia, trovando difficile addormentarsi o mantenere un sonno continuo, mentre altre sperimentano ipersonnia, dormendo eccessivamente.
Anche l’appetito può essere compromesso, portando a una significativa perdita di peso per la mancanza di fame o, al contrario, a un aumento del peso causato da un’eccessiva voglia di cibo.
La depressione può generare ansia, agitazione o una costante irrequietezza, che spesso si accompagna a un rallentamento nei movimenti del corpo, nel pensiero e nel linguaggio. Questo stato può aggravarsi fino a rendere difficile la concentrazione, il prendere decisioni o il ricordare le cose.
I sentimenti di inutilità, colpa e auto-biasimo sono spesso presenti, con una fissazione sui fallimenti passati che alimenta un ciclo di pensieri negativi. In alcuni casi, questi sentimenti possono evolversi in pensieri frequenti o ricorrenti di morte, autolesionismo o suicidio.
Infine, non è raro che la depressione si manifesti anche attraverso sintomi fisici come mal di testa, mal di schiena, dolori allo stomaco o persino disfunzioni sessuali, che non trovano una causa medica apparente.
Riconoscere questi sintomi è essenziale per comprendere la portata della depressione e per cercare aiuto.
Cause della depressione
La depressione è una condizione complessa che può avere diverse origini e dipendere da una combinazione di fattori. Non esiste una sola causa, ma molteplici aspetti che si intrecciano e contribuiscono a generare questo stato di sofferenza.
Da un punto di vista di chimica cerebrale, i neurotrasmettitori, come la serotonina e la dopamina, sono sostanze fondamentali per regolare l’umore, il sonno e i livelli di energia. Quando questi equilibri si alterano, per ragioni biologiche o ambientali, possono determinare effetti sul nostro benessere mentale e favorire lo sviluppo della depressione.
Anche la genetica gioca un ruolo significativo. Si è evidenziata una ereditarietà nella depressione; parenti stretti che soffrano di depressione aumentano le probabilità di svilupparla. Tuttavia, non è una regola fissa: molte persone senza una storia familiare possono comunque soffrire di depressione.
La nostra vita quotidiana e gli eventi che affrontiamo possono essere un altro fattore determinante. Momenti difficili come la perdita di una persona cara, un divorzio, un trauma o un periodo di isolamento sociale possono lasciare un segno profondo, soprattutto se non si dispone di un adeguato supporto emotivo. Questi episodi possono scatenare o accentuare la vulnerabilità psicologica, aumentando il rischio di depressione.
Le condizioni fisiche possono contribuire. Ad esempio, convivere con malattie croniche come diabete o stati di dolore persistente può essere emotivamente ed energeticamente molto pesante. La fatica e la frustrazione legate a queste condizioni possono facilmente sfociare in sintomi depressivi.
L’uso di alcune sostanze, come farmaci e alcol può avere come effetto collaterale il peggioramento dell’umore, e inoltre l’abuso di alcol o droghe può influenzare negativamente il cervello, accentuando i sintomi della depressione o contribuendo al suo insorgere.
In ultimo, ma non meno importante, la percezione di non essere adeguati ad affrontare esami o prove di vita.
Tutte queste cause, spesso interconnesse, mostrano quanto la depressione sia una condizione multifattoriale e personale. Comprenderne le origini è fondamentale non solo per chi ne soffre, ma anche per chi si occupa della cura.
Diagnosi di depressione
Da un punto di vista scientifico ci sono numerosi strumenti riconosciuti come validi per evidenziare uno stato di depressione. I test diagnostici che ci sembra opportuno segnalare sono la Quick Inventory of Depressive Symptomatology (QIDS), la Hamilton Rating Scale for Depression (HRSD), e il Patient Health Questionnaire-2 (PHQ-2).
Si tratta di metodi di screening che evidenziano la presenza di sintomi di depressione, includendo tristezza, perdita di interesse, scarsa concentrazione, atteggiamento negativo su se stessi, pensieri di suicidio, mancanza di energia, disturbi del sonno, alterazione dell’appetito e agitazione.
Oltre queste tipologie di test diagnostici, l’operatore sanitaro, psicologo, psichiatra, psicoterapeuta, utilizza la conoscenza dei sintomi unita all’analisi della storia medica e di salute mentale del paziente per identificare lo specifico stato di malessere.
I sintomi per essere considerati rilevanti si devono ripetere quasi quotidianamente, e per un periodo di tempo significativo.
La terapia psicoanalitica nella cura della depressione
La depressione è una condizione di salute mentale curabile e può essere affrontata con diversi tipi di trattamento. Tra questi, la terapia psicoanalitica si concentra sulle cause profonde della sofferenza emotiva, aiutando le persone a comprendere meglio sé stesse e a migliorare il proprio benessere interiore.
Questa terapia si basa sul dialogo con un professionista, che guida il paziente nell’esplorazione delle proprie emozioni, pensieri e ricordi, spesso legati a esperienze passate. L’obiettivo non è solo alleviare i sintomi, ma anche favorire un cambiamento profondo e duraturo. Questo processo avviene gradualmente, attraverso la scoperta e l’elaborazione di aspetti della propria personalità che erano poco chiari o inesplorati.
Durante il percorso terapeutico, il paziente ha uno spazio sicuro in cui può esprimersi liberamente. Il terapeuta aiuta a riconoscere e affrontare le difficoltà emotive, offrendo un supporto che permette di sviluppare una maggiore sicurezza e consapevolezza.
Sebbene gli antidepressivi possano essere utili nel ridurre i sintomi della depressione, numerosi studi dimostrano che la combinazione tra farmaci e psicoterapia psicoanalitica è più efficace rispetto ai soli farmaci. Inoltre, chi segue un percorso terapeutico ha meno probabilità di ricadere nella depressione nel lungo termine.
Un aspetto caratteristico della terapia psicoanalitica è l’attenzione ai sogni, alle fantasie e ai ricordi d’infanzia, che possono offrire preziosi indizi sul mondo interiore del paziente. Questo approccio permette non solo di superare la depressione, ma anche di acquisire strumenti per affrontare meglio le difficoltà della vita con maggiore equilibrio e serenità.
Concludendo
La depressione può essere affrontata.
Lo Studio di Psicologia e Psicoterapia della dottoressa Laura Pedrazin è specializzato nel trattamento psicoanalitico della depressione, offrendo un supporto professionale per comprendere e superare questa condizione.
Tra le diverse sfaccettature della depressione su cui la dottoressa Pedrazin interviene rientrano:
- vissuti di perdita e lutto,
- incertezza identitaria e mancanza di senso,
- condizioni di stress e demoralizzazione,
- depressione post-partum,
- disturbi dell’umore e del sonno.
Se stai vivendo sintomi depressivi, è fondamentale non affrontarli da soli.
In presenza di sintomi di depressione si consiglia di parlare con persone care o con il proprio medico di fiducia o con uno psicologo. E’ importante affrontare la situazione prima possibile.
Lo Studio di Psicologia, Psicoterapia dott.ssa Pedrazin è sito in Milano, via Procaccini 11; la dottoressa riceve in Studio ed online.
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